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Questo pubblico è fantastico

di Hellas Live

Pubblicato il : 21 Novembre 2014 - 10:01

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Il centrocampista brasiliano dell'Hellas Verona FC, Gustavo Campanharo, si racconta. - La sfida di domenica? Sarà una partita difficile, come tutte. Siamo davanti ai nostri tifosi, ci siamo allenati bene e dobbiamo cercare di fare il massimo per prendere punti. Chi toglierei alla Fiorentina? Cuadrado. Il mio arrivo a Verona? Il direttore sportivo, Sean Sogliano, era venuto a vedere la partita Bragantino-San Paolo. Non sapevo fosse lì, era nel pubblico per visionare Lucas Evangelista e io ho avuto la fortuna di fare una bella partita. Ho saputo della sua presenza solo al termine del match, voleva prendermi. Come ho conquistato Mandorlini? Mi alleno sempre nella stessa maniera, cercando di fare bene e aiutando il gruppo. Lui valuta e decide chi va in campo. Mi dà fiducia, non so cosa mi manca per essere titolare, ma partita dopo partita sto trovando la forma migliore e in futuro potrò partire titolare. Il nostro allenatore ci fa lavorare tanto, ma dà fiducia a tutti per cercare di migliorare. Si concentra di più sull'attacco, ma cura anche i vari aspetti difensivi. Il mio ruolo? Mi piace fare la mezzala destra, ma Mandorlini mi prova anche nella posizione di trequartista e mediano davanti alla difesa. MI fa impegnare molto, in tutte le fasi, perché devo imparare ad aiutare i difensori e i centrocampisti - ha dichiarato a Telenuovo - Io come Jorginho? Abbiamo caratteristiche simili, l'ho visto giocare alcune volte. Il mio rapporto con Saviola? E' un campione, un professionista. Si allena al massimo senza dire nulla, tutti i giorni. E' difficile rubargli la palla, pensa velocemente, e in area può fare di tutto. Con chi ho legato di più? Martic, che è seduto vicino a me nello spogliatoio, ma parlo spesso anche con Toni. Luca mi sprona sempre a fare meglio, dando di più. E' una figura molto importante nello spogliatoio. L'importanza dei tifosi? A Firenze sono stato tanto volte allo stadio, ma i tifosi del Verona sono più carichi, non smettono mai di cantare. Non mi hanno sorpreso, prima di arrivare mi hanno detto che c'era un tifoseria molto calorosa. Questo è un fattore molto importante per un calciatore, sono uno stimolo perché li ascoltiamo sempre e ci aiutano a vincere le partite. Ci sono state alcune sfide in cui noi stavamo perdendo o pareggiando, loro hanno continuato a cantare e noi abbiamo ribaltato il risultato. Sono il dodicesimo uomo in campo -. Fonte: hellasverona.it
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