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Laner, cuore gialloblù: “Toni un esempio, contento per Mandorlini”

di Hellas Live

Pubblicato il : 16 Giugno 2015 - 08:59

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Verona è sempre stata la sua seconda casa. Un legame speciale lo unisce al territorio scaligero tanto che da qualche mese ha deciso di trasferirsi e di prendere residenza a Peschiera con la sua famiglia. “Verona avrà sempre un posto speciale nel mio cuore - ha raccontato a HELLAS LIVE, Simon Laner - Da qualche mese poi, grazie all'arrivo del mio primogenito Kilian, la mia vita è cambiata ancora in meglio. Sono al settimo cielo! Ora non mi resta che tornare a giocare con continuità e godermi ogni istante con mio figlio e la mia compagna. Mi sto godendo un po' le vacanze, ma tutti i giorni penso al calcio e mi alleno da solo per non perdere una condizione fisica che finalmente ho ritrovato dopo mesi difficili a seguito dell'operazione al ginocchio”. Quest'anno con il Carpi, Laner ha contribuito a scrivere una pagina indelebile nella storia del calcio italiano. “Non ho giocato molto, anzi quasi niente - ammette - ma aver fatto parte di un gruppo come quello del Carpi mi riempie d'orgoglio. È stata un'annata bellissima, storica, ma adesso voglio tornare ad essere protagonista in campo”. Il centrocampista di proprietà dell'Hellas Verona (scadenza contratto 2016, ndr) non conosce ancora quale sarà il futuro. “Non posso negare che mi piacerebbe rimanere a Verona, ma il mio primo obiettivo deve essere quello di tornare a giocatore con continuità. Ma non ho ancora parlato con nessuno, anche perché la società sta cambiando e non poco in alcuni ruoli importanti nella dirigenza”. Hellas Verona che ripartirà da due certezze: Luca Toni e Andrea Mandorlini. “Sono molto contento per il mister, se lo merita dopo tutto quello che ha dato e fatto per l'Hellas. Su Toni invece dico semplicemente che è un fenomeno - racconta Laner - Ho lavorato con lui a stretto contatto per sei mesi e non ha mai saltato un allenamento che sia uno. Pazzesco! È impressionante la determinazione e la voglia che ci mette in campo quando si allena. È un esempio per tutti e, non a caso, un campione che a 38 anni è stato capace di vincere il titolo di capocannoniere”.
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