Ci aspettano tre finali prima della sosta natalizia
di Hellas Live
Pubblicato il : 6 Dicembre 2014 - 15:32
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Rafael, si può dire che sei un veronese nato in Brasile? - Sicuramente, ormai sono tanti anni che vivo a Verona. Città e squadra mi hanno accolto benissimo. Da quando sono arrivato, piano piano, ho imparato tanto nel modo di vivere italiano e della città. Ho scoperto tante zone bellissime e ho capito cosa vuol dire giocare nel Verona e da dove viene la passione per questi colori. Verona è una città a misura d’uomo nella quale puoi trovare di tutto. Poi ci sono dei monumenti veramente fantastici a cominciare dall’Arena, passando da piazza Erbe fino a piazza Bra, senza dimenticare il balcone di Giulietta, che è molto evocativo. Sono davvero tanti. Anche se a me piace tantissimo guardare Verona dall’alto, dove puoi ammirare la bellezza di questa città. In quei momenti mi immergo nei miei pensieri e sto bene con me stesso. Spesso vado a Castel San Pietro e guardo la città che viene abbracciata dall’Adige -. Verona per te è stata fondamentale, l’hai aiutata a tornare nel calcio che conta e l’Hellas ti aiutato a diventare grande, anzi grandissimo, 154 parate l’anno scorso, il numero 1 in Serie A. Qual è il segreto di questa alchimia? - Quando sono arrivato in gialloblù ho capito subito che sarebbe stata l’opportunità della mia vita. Io credevo molto in me e sapevo che se fossi venuto con la testa giusta avrei potuto fare bene. Sapevo di avere grandi margini di miglioramento e da qui è partita la mia avventura. Anche l’ambiente mi ha aiutato tanto, mi sono sentito apprezzato e sostenuto, anche con le critiche nei momenti difficili. Un fattore determinante per la mia crescita è stato anche l’ambiente di Verona. Qui ho imparato la disciplina, la voglia di lavorare, mi è stato dato il tempo di crescere e sono sempre stato trattato con rispetto. Inoltre ho capito che ero in una grande squadra e in una società importante con una storia gloriosa, i cui colori meritavano la mia massima dedizione. Si può riassumere dicendo che sono stato la persona giusta nel posto giusto nel momento ideale. Insomma, un mix perfetto. Ci vuole anche fortuna e la mia è stata venire nell’Hellas Verona -. Ma torniamo al nostro Verona, l’Hellas di questa stagione come lo vedi? - Siamo una squadra forte, con calciatori di valore e importanti anche per le loro nazionali. Il campionato di quest’anno è complicato. Rispetto alla scorsa stagione le difficoltà sono aumentate. Innanzitutto non siamo più una neopromossa, siamo una squadra che ha fatto bene e riconfermarsi non è mai facile. Sicuramente riusciremo a fare i punti che ci mancano per raggiungere una salvezza tranquilla, che rimane il nostro obiettivo principale. Rispetto alla scorsa stagione siamo cambiati tanto, sono arrivati calciatori importanti, come Marquez e Saviola e tanti altri che hanno portato esperienza. Però non basta, dobbiamo impegnarci di più e allenarci ancora meglio perché la Serie A è davvero complicata. Poi si può vincere o perdere, però l’importante è andare in campo con la giusta determinazione, cercando di fare quello che ti dice il mister. L’anno scorso eravamo una squadra con tanti esordienti in Serie A, proprio come me, mentre quest’anno ci sono calciatori con molta più esperienza che hanno giocato anche i Mondiali. Non si può dire quale gruppo sia più forte, lo sono entrambi in modo diverso -. L'intervista completa realizzata da Matteo Viscione la potete trovare sulla pagina facebook di HELLAS LIVE e sul nuovo numero dell'Hellas Verona Magazine.Cosa ne pensi?